In un paese dove l’analfabetismo funzionale dilaga, a crescita 0 da oltre un ventennio e in calo demografico da 30 anni, nessuno riesce a scrollarsi di dosso i luoghi comuni e di guardare avanti per risolvere i reali problemi di questa nazione avviata da tempo al declino e destinata al peggio a causa dei suoi abitanti per buona parte incapaci di eleggere una classe dirigente all’altezza.

I luoghi comuni

La discussione nei media e soprattutto nei talk in tv si incentra sui più beceri luoghi comuni da anni in un loop di argomenti che non centrano minimamente i veri problemi.

Leggende Metrolitane e propaganda

Tutti a rimpiangere gli anni 80 e 90 e soprattutto la santa lira senza un minimo di memoria storica come se l’entrata nell’euro fosse corrisposta con una lobotomia di massa che ha cancellato ricordi e non solo.

La liretta la chiamavano gli economisti ancora oggi perché in confronto al marco forte e a buona parte delle monete mondiali era in continua svalutazione, una svalutazione che di fatto non agevolava i cittadini alle prese con aumenti prezzi spesso correlati alla svalutazione della moneta.

Spesso mi capita di litigare con persone che sostengono che il costo della vita oggi sia insostenibile rispetto ai mitici anni della lira, dimenticandosi totalmente la realtà dei fatti.

Un bella analisi indiretta sulla questione la trovate in questo sito che si è divertito a ragionare tra l’altro tra il rapporto del costo di un caffè al bar rispetto allo stipendio medio, la curiosità è che appena finita la guerra il consumo medio di oggi pari a 60 caffè al mese costituiva oltre il 10% dello stipendio, percentuale che scende poi costantemente negli anni raggiungendo il minimo storico udite udite, con la l’euro con un incidenza che oggi è abbondantemente sotto il 5%.

Ora l’analfabeta funzionale di turno mi risponderà si ma il costo della vita era più basso e con lo stipendio riuscivi addirittura a risparmiare. Ora il ragionamento necessita di un pò di sforzo quindi provate a seguirmi e per i non giovanissimi cerchiamo di far mente locale: era il 1980 io avevo 7 anni, papà emigrante e mamma casalinga, tutto sommato non ce la cavavamo male ma c’era chi stava peggio, mangiare fuori non era certo un abitudine e lo si faceva di certo non più di una volta al mese. Andavi a far la spesa una volta al mese quando arrivava la paga e riempivi 2-3 carrelli, non per nulla ma perchè nel 1980 l’inflazione era al 21,2% ed il mese successivo i rincari erano sicuri.

in quegli anni la spesa per alimenti rappresentava oltre il 30% dello stipendio, spesa che oggi è scesa abbondantemente sotto il 20% e ricordiamoci che in quegli anni non esisteva il banco rosticceria gourmet, si mangiava di meno, meno carne, meno pesce e meno tutto, a casa mia il bidone dell’umido nel 1980 non esisteva…….

e ma allora non è vero che con la lira si stava meglio; e già, e ora vi spiego anche il perchè: è oggettivo che uno stato molto indebitato come il nostro sia sotto l’occhio dei mercati, ed è altrettanto oggettivo che più uno stato ha un alto rischio di insolvenza e più è alta la possibilità di vedere la moneta svalutarsi. Si ma quella volta potevamo stampare moneta (e perchè adesso non si stampa?), e si intatti stampavamo moneta proprio perchè dovevamo pagare il debito pubblico e più ne stampavamo più si svalutava la moneta impoverendo gli Italiani e più si alzava l’inflazione che per un paese principalmente importatore come l’Italia di quell’epoca voleva dire un continuo impoverimento dei cittadini. Volete un esempio di economia avanzata applicata alla Borghezio? Bene andate a vedere cosa succede in Turchia da un decennio dove il Verdano Turco stampa moneta di continuo per pagare i debiti.

E ma la classe media sta scomparendo!: si vero ma succede in tutta Europa, in tutto il mondo e non dipende dalle monete utilizzate e su questo andrebbe aperto un capito a parte non essendovi appunto alcuna correlazione con la moneta.

In Italia nessuno va in galera

Praticamente ogni settimana leggiamo il giornale o seguiamo il tg che descrive il reato di turno preferibilmente compiuto da un extracomunitario che si chiude con “è stato scarcerato in attesa di giudizio”, questo di solito poche ore dopo il fatto.

L’ignoranza qua vince e si trasforma in rabbia con tanto di insulti al giudice di turno e interventi dei soliti politici che vi si scagliano pure contro.

Non penso che a questo punto dell’articolo siano arrivati la maggioranza degli Italiani (quelli analfabeti funzionali intendo), ma comunque mi sforzo di spiegare quella che ad un cittadino mediamente colto dovrebbe essere un assunto.

La custodia cautelare in carcere è prevista solo in caso di pericolo di fuga o reiterazione del reato, pertanto salvo quando non vi è il raro caso di giudizio immediato il sospettato viene lasciato a piede libero in attesa di giudizio.

La legge è fatta dai legislatori in pratica da quei politici che poi si scagliano contro su chi la applica. La cosa a del ridicolo ma succede veramente, il verdano di turno si scaglia contro una legge che lui stesso ha promosso.

Paradosso dei paradossi ad amplificare la giusta rabbia per i delinquenti lasciati a piede libero la nuova legge voluta dai garantisti del governo meloni, una lunga serie di reati (tra cui il furto) che ora vanno perseguiti solo su querela di parte che di fatto vorrà dire meno reati semplicemente perchè vi saranno meno denunce. (vedrete che ad un certo punto il governo Meloni si vanterà del risultato acquisito con tanto di beoti a plaudere per il pugno duro del governo contro la criminalità).

A proposito di nessuno va in galera, ma lo sapete che le carceri Italiane sono le più piene d’Europa? In galera ci si va eccome il problema che di solito si sconta la pena di reati commessi molti anni prima dove l’unico obbiettivo è la punizione in alternativa alla rieducazione. Il vero problema è che quasi metà dei carcerati sono in attesa di giudizio e un buon 20% verrà assolto dopo aver scontato svariati mesi di carcere. Siamo sicuri di voler delinquenti liberi e incarcerazioni ingiuste?

Il legislatore deve intervenire prima di tutto per rendere i processi rapidi non è possibile infatti essere sotto giudizio anche per 10 anni per poi finire in carcere per un reato commesso molti anni prima. I tribunali sono in carenza cronica di personale, carente la digitalizzazione e l’organizzazione.

E’ giusto andare in pensione

Qui tocco un tasto delicato ma dobbiamo cercare di ragionare con razionalità ed essere realisti, ci sono due fattori che hanno stravolto i conti della nostra INPS, il calo delle nascite e l’aumento della vita media con da un lato meno persone che entrano nel mercato del lavoro (oggi per ogni 2 pensionati che escono dal mercato del lavoro ne entra solamente 1 di giovane a causa del calo demografico).

Il problema di questo paese è l’immigrazione

Siamo invasi dagli immigrati

Il problema in Italia è l’immigrazione

In Italia i politici sono tutti ladri